giovedì 14 febbraio 2008

Lettera aperta

All’attenzione di … (testate, partiti, ministi, giornalisti ecc. ecc.)

Convinti che informazione e magistratura siano un binomio indissolubile per garantire libertà e democrazia, ci apprestiamo ad esprimere il nostro disgusto per quello che sta accadendo in Italia. Assistiamo a trasmissioni in cui i nostri cari giornalisti, garanti del nostro controllo sulla politica ed espressione dell’opinione pubblica, diventano vassalli, valvassori e valvassini (premettendo che con questi termini di stampo feudale vogliamo indicare la noncuranza degli addetti all’informazione nel fare il loro mestiere) del conclamato presidente Berlusconi e del neocandidato Veltroni.
Durante la trasmissione “Porta a porta” del 12 Febbraio scorso nessuno si è degnato minimamente di ricordare ai nostri cari elettori che il presunto vincitore delle prossime elezioni politiche porta dietro di sé una sfilza di procedimenti giudiziari. Durante la medesima trasmissione del 13 Febbraio nessuno ha obiettato l’inconsistenza delle dichiarazioni “innovative” di Veltroni
E soprattutto nessun giornalista ha avuto da obiettare quando l’innovatore Walter ha riproposto l’ormai consueto bavaglio alla stampa promettendo una legge sulle intercettazioni in cui i giornalisti non potranno pubblicare prima del primo grado di giudizio.
Non sappiamo quale sia la realtà che appare ai vostri occhi. Possiamo solo descrivere quello che noi percepiamo, e certamente non è molto confortante. Premesso il fatto che riteniamo i due più grandi partiti di questo paese siano impresentabili -da un lato Berlusconi con tutti i provvedimenti giudiziari a suo carico, dall’altro Veltroni che nasconde nel suo partito persone come Fassino, D’Alema, La Torre, che fino a poco tempo fa voi descrivevate come coloro che stavano tentando le scalate alle banche- ci sembra di vivere in un manicomio, in un paese totalmente incivile dove va avanti solo chi è corrotto e sa delinquere facilmente. Anche dall’estero ci descrivono così!
Rispetto, educazione, legalità, solidarietà e giustizia vengono continuamente schiaffeggiate da questo apparato dominante. Cervantes insegna che combattere, come Don Chisciotte, contro i mulini a vento è impresa ardua.
Siamo forse noi che consideriamo fondamentale il mantenimento di un briciolo di etica e moralità il vero problema?
Siamo forse noi a doverci adeguare al modello corrotto che ci viene continuamente imposto con la forza dai nostri strumenti di distrazione di massa?
Siamo forse noi a doverci adeguare e a dover accantonare gli insegnamenti dei nostri genitori per entrare a far parte del sistema che ci impone Mafia e corruzione come modelli?
Del resto parliamoci chiaro, in Italia chi ottiene maggior riconoscimenti e prestigio? Mafiosi, corrotti e corruttori, scalatori di banche e via dicendo. Accettate la nostra provocazione: diventiamo tutti militanti di Cosa nostra e della ‘ndrangheta, diventiamo tutti bravi a far soldi subito in modo facile. Tanto fra indulto e accorciamento dei tempi di prescrizione, in carcere o non ci si va o ci si permane breve tempo. Basta trasferire un pò di soldi off shore e si è tranquilli per tutta la vita.

Silvia Innocenzi anni 25 Roma
Francesco Tumbarello anni 24 Sicilia


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